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di Tippi Carola Rigo, Manager e Business Coach, specializzata in Leadership e Team Coaching
22 settembre 2023
Il burnout è una condizione di stress cronico ed esaurimento emotivo causato da un eccessivo carico di lavoro, sia fisico che mentale.
Per carico di lavoro, si intende quella condizione per cui le scelte aziendali o personali, anche del lavoratore stesso, incidono sul come ed in quanto tempo, una determinata attività deve essere svolta. Pensiamo alla recessione economica, che ha portato molti imprenditori a tagli del personale (con aggravio di incombenze per chi restava), oppure a ridurre gli orari lavorativi mantenendo pari commesse, o ancora a professionisti rientrati in attività dopo il periodo pandemico: oltre al carico emotivo e talvolta fisico implicato, arrivava anche il riassetto di una operatività in presenza. Le performance richieste sono sempre più elevate, perché bisogna prendere sempre più quote di mercato assestando l’azienda in un trend economico che la metta al riparo dai rischi, o perché il lavoratore si sente pressato nel dimostrare rapidità, capacità per evitare i rischi legati al proprio impiego. Se a queste difficoltà, aggiungiamo un ambiente lavorativo stressogeno, talvolta disfunzionale, ecco che il burnout è in agguato.
Come riconoscere il burnout?
· Dal punto di vista emotivo: Panico da domenica sera, perché il giorno dopo si torna al lavoro; Senso di colpa quando si esce all’orario giusto perché non si è terminato di fare ciò che era stato richiesto; Continuo senso di insoddisfazione o inadeguatezza, preoccupazione. Non troviamo più l’ambiente di lavoro sereno, i rapporti con i colleghi sonno sempre tesi ed il confronto animato è dietro l’angolo? Preferiamo isolarci dagli altri nel tentativo di trovare quiete e silenzio?
· Dal punto di vista fisico: Insonnia, irrequietezza, difficoltà a seguire ed a partecipare alle conversazioni, difficoltà di concentrazione, disturbi dell’alimentazione (inappetenza o fame nervosa), problematiche digestive, irregolarità intestinale spesso associata ad eventi lavorativi (meeting, riunioni, consegne progetti), agitazione, tono di voce più elevato, difficoltà legate alla sfera sentimentale e/o sessuale.
Va ricordato che le problematiche da burnout si portano a casa! Non è purtroppo un “vestito” che si indossa solo sul luogo di lavoro, bensì le cui ripercussioni arrivano tra le mura domestiche, con il partner, nei rapporti con figli o genitori.
Il Coaching può sicuramente svolgere un ruolo significativo nel gestire e superare questo complesso momento: proviamo a vedere come, iniziando a capire cosa esattamente è il coaching.
Il coaching non è una terapia, ma piuttosto un processo che si concentra sul raggiungimento di obiettivi specifici e sullo sviluppo personale e professionale.
Per farlo si lavora su aspetti fondamentali per la persona, atti a massimizzare le performance, riducendo le interferenze esterne (ambiente) o interne (noi stessi). Diventa quindi importante consolidare quelle convinzioni potenzianti a scapito di quelle che limitano l’individuo a raggiungere ciò che è importante per lui, per il proprio benessere ed il proprio equilibrio.
Vediamo insieme quali sono gli aspetti su cui si può lavorare, andando a migliorare la qualità di vita delle persone che stanno vivendo questa complessa situazione. Alcune riuscirai a metterle in pratica in autonomia, altre potranno risultare più complesse, ed un buon coach potrebbe venire in supporto.
1. Consapevolezza: il coaching può aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei segnali di stress e dei fattori che contribuiscono al burnout. Un coach professionale può aiutarti a riconoscere i modelli di pensiero e cdi comportamento che ti stanno portando all’esaurimento.
Come fare?
· Prova a tenere un diario in cui annotare le tue esperienze quotidiane legate allo stress e al burnout. Possono essere inclusi i sintomi fisici, i pensieri negativi, le situazioni scatenanti e le emozioni associate. Questo esercizio aiuta a identificare i modelli ricorrenti e a prendere consapevolezza dei fattori che contribuiscono al burnout.
· Meditazione! Questa pratica aiuta a sviluppare l’attenzione consapevole e a notare i segnali di stress nel corpo e nella mente. Inoltre, incoraggia a osservare i pensieri senza giudizio e a prendere consapevolezza dei modelli di pensiero che possono alimentare il burnout. All’inizio non sarà semplice, la tua mente tenderà a divagare…lasciala fare, resta focalizzato. La pratica sarà la tua guida finché ti renderai conto che avrai più facilità a restare concentrato. Se puoi, praticala ogni mattina, bastano pochi minuti e on line puoi trovare voci narranti che ti aiuteranno, anche in pochi minuti.
· Fai una lista delle attività svolte durante la giornata lavorativa e valutale in base al livello di stress che generano. Successivamente, esamina le attività più stressanti e cerca modi per ridurre o gestire meglio tale stress (se non ci riesci, rivolgiti ad un coach!).
· Prendi consapevolezza di come ti senti durante le diverse situazioni lavorative. Potrebbe essere utile tenere traccia dei momenti in cui ti senti particolarmente stressato o esausto, insieme alle circostanze specifiche che contribuiscono a farti sentire così. Questo aiuta a identificare i fattori scatenanti e a sviluppare strategie per affrontarli in modo più efficace.
· Chiediti: “Quali sono i segnali fisici che noto quando sono stressato?” o “Quali sono i pensieri ricorrenti che mi portano all’esaurimento?”. Queste domande aiutano a esplorare e prendere consapevolezza dei tuoi modelli di pensiero e comportamentali.
2. Obiettivi e priorità: attraverso il coaching, puoi definire obiettivi chiari e realisticamente raggiungibili, in linea con i tuoi valori. Un coach può aiutare a identificare le priorità e adottare una prospettiva più equilibrata tra lavoro e vita personale. Imparando a stabilire confini sani e a dedicare il tempo e l’energia adeguati a tutte le tue esigenze, anche famigliari o ludiche (non scordare che stare bene significa fare ciò che ci dà piacere!).
Come fare?
· Rifletti sui valori fondamentali nella vita (famiglia, carriera, salute, hobby…). Successivamente, classifica questi valori in base all’importanza che gli attribuisci. Sarai aiutato a capire quali sono per te le priorità fondamentali e a stabilire una gerarchia di importanza. (Se la tua salute, ad esempio, è un valore fondamentale, dedicale il tempo che ti occorre! Non ti darà solo giovamento fisico, ti sentirai appagato perché avrai “alimentato” ciò a cui dai tanta importanza).
· Fai una lista dei vari ruoli che ricopri nella vita (genitore, partner, dipendente, amico). Ora rifletti sulle responsabilità associate a ciascun ruolo e valuta l’importanza di ciascuna responsabilità. Identificherai così le priorità in base ai diversi ruoli e alle relative responsabilità (potresti accorgerti di essere un ottimo dipendente, ma un partner mediocre…scoprendo così a cosa dedicare più tempo, cura, attenzione!)
· Tieni traccia del tuo tempo per una settimana. Registra come trascorri il tempo durante il giorno e valuta l’importanza di ciascuna attività svolta. Ora prova a verificare se ci sono discrepanze tra le priorità che hai annotato e l’effettivo utilizzo del tempo (potresti scoprire che non hai dedicato tempo a cose che ti rilassano, che ti fanno ridere, che aiutano la tua forma fisica!)
· Immagina la tua vita ideale e descrivi come vorresti che fosse in termini di lavoro, relazioni o salute. Identifica le priorità in base a questa visione futura e a prova a stabilire obiettivi coerenti con queste priorità (immaginare aiuta la fantasia, crea un “ambiente ideale” che diventa una meta a cui ambire).
· Prova a chiederti: “Cosa è veramente importante per te nella tua vita?” o “Quali sono le attività che ti danno maggior soddisfazione?”. Queste domande ti aiutano a prendere consapevolezza sulle priorità e a stabilire obiettivi in linea.
3. Sviluppo delle competenze: il coaching può aiutarti a sviluppare abilità e strategie per gestire lo stress e migliorare la tua resilienza. Un coach può insegnarti tecniche di gestione del tempo, di gestione dello stress e di auto-cura. Potrai imparare a delegare compiti, a stabilire priorità efficaci e a identificare le tue fonti di energia e motivazione.
Come fare?
· Fai una lista delle tue competenze e abilità. Ora prova a riflettere su quali sono le competenze che possono essere condivise o delegate ad altre persone. Prenderai consapevolezza delle tue capacità e individuerai le attività che possono essere affidate ad altri.
· Tieni traccia delle attività e responsabilità per un determinato periodo di tempo, ad esempio una settimana. Valuta ora l’importanza e l’urgenza di ciascuna attività. Quali compiti possono essere delegati ad altre persone in base a questa analisi?
· Individua le risorse disponibili sia all’interno che all’esterno dell’ambiente lavorativo. Pensa se ci sono delle persone che potrebbero aiutarti a svolgere ciò che dovresti fare. Questo esercizio ti aiuta a individuare le opportunità di delega e ad ampliare le possibilità di supporto.
· Valuta le priorità: Cerca di capire l’importanza e l’urgenza delle attività in base alle tue priorità e obiettivi. Individua le attività meno prioritarie o che possono essere svolte da altri. (se tutto è urgente, significa che nulla lo è davvero!)
· Chiediti: “Quali attività o obiettivi mi appassionano di più? Cosa mi fa sentire realizzato o soddisfatto? Come posso integrare queste attività nella mia routine lavorativa? Questo esercizio favorisce l’identificazione delle fonti di motivazione personale e l’integrazione di queste attività nella gestione del tuo carico di lavoro quotidiano.
4. Supporto: avere un coach come partner di supporto può farti sentire meno solo e più motivato nel tuo percorso di superamento del burnout. Un coach può offrire un ascolto attivo, un supporto empatico e una guida personalizzata. Inoltre, il coach può tenerti responsabile delle azioni che ti sei impegnato a intraprendere per affrontare il burnout.
Come fare?
· Con l’aiuto di un coach, sviluppa un piano d’azione dettagliato per affrontare il burnout, includendo azioni specifiche e realizzabili da compiere per migliorare la situazione. Ad esempio, potrebbe essere utile stabilire una routine, pianificare attività di svago o stabilire confini chiari tra lavoro e vita personale. (Non scordare che dovrai stabilirne anche i tempi di attuazione, per evitare il: Comincio da domani…)
· Traccia i progressi compiuti nell’affrontare il burnout! Prova a farlo attraverso un diario o una lista di controllo dove annoterai le azioni intraprese, i risultati ottenuti e le sfide incontrate lungo il percorso. Resterai focalizzato e vedrai i miglioramenti man mano!
· Programma sessioni di coaching regolari che ti aiutino a mantenere l’attenzione sul processo di superamento del burnout. Durante queste sessioni, il coach può fornire un supporto continuo, ascoltare attivamente le sfide del cliente e aiutarlo a trovare dentro di sé le soluzioni (ricorda: un buon coach non consiglia, ma ti porta ad auto-aggiustarti tramite domande che ti portino alle soluzioni!)
· Pratiche di consapevolezza: come detto in precedenza, meditazione e respirazione corretta possono aiutare a ridurre lo stress e ad aumentare la consapevolezza del momento presente. Queste pratiche aiutano a favorire il benessere mentale e la focalizzazione.
· Esplorazione delle risorse interne: Un coach può aiutarti nell’esplorazione delle tue risorse interne, come le capacità, i tuoi talenti e valori, utili per affrontare il burnout e ripristinare l’equilibrio. Questo esercizio promuove un senso di fiducia nelle tue capacità di superare le sfide, anche quelle apparentemente più ostiche.
5. Riflessione e riorientamento: il coaching può aiutarti a riflettere sulle tue motivazioni, valori e ambizioni. Puoi esplorare se il tuo lavoro attuale è allineato con ciò che ti appassiona veramente e trovare modi per riorientare la tua carriera o apportare cambiamenti positivi nella tua attuale situazione lavorativa.
Come fare?
· Creazione di una mappa dei valori: Rifletti sui valori fondamentali nella tua vita e nel lavoro. Scrivi una lista di valori che sono importanti per te, come ad esempio crescita personale, contributo alla comunità, creatività o equilibrio tra lavoro e vita privata. Organizza questi valori su una mappa, assegnando loro un grado di importanza e identificando quelli che sono al centro della tua vita professionale. Questo esercizio ti aiuterà a prendere consapevolezza di ciò che per te è davvero importante, imprescindibile e a capire se il tuo lavoro attuale è allineato con essi.
· Analisi delle tue motivazioni: Fai un elenco delle motivazioni che ti spingono a svolgere il tuo lavoro attuale. Chiediti “Cosa mi motiva di più, (ad esempio la sfida, il contributo alla società, l’autorealizzazione o la sicurezza finanziaria)? Ora pensa se queste motivazioni sono soddisfatte nel tuo lavoro attuale o se potrebbero essere meglio realizzate in un’altra direzione professionale. Questo esercizio ti aiuterà a capire se il tuo lavoro attuale risponde alle tue motivazioni più profonde o se è ora di riprendere in mano il tuo cv, aggiornarlo e cambiare strada!
· Immagina la tua carriera ideale! Abbiamo già detto quanto questo sia importante…Immagina la tua carriera ideale, senza limitarti dalle circostanze attuali. Scrivi una descrizione dettagliata di come la vorresti, includendo aspetti come il tipo di lavoro che svolgi, l’ambiente lavorativo, le responsabilità, le relazioni con i colleghi e la realizzazione personale. Questo esercizio ti aiuterà a esplorare le tue ambizioni e a identificare i cambiamenti che potresti voler apportare per avvicinarti a quella visione.
· Ricerca di opportunità di sviluppo: Fai una lista delle opportunità di sviluppo che potrebbero aiutarti a riorientare la tua carriera o a fare cambiamenti positivi nella tua situazione lavorativa attuale. Queste opportunità potrebbero includere corsi di formazione, networking con professionisti del tuo settore, lavori volontari o la ricerca di mentori (persone che ce l’hanno fatta, a cui puoi ispirarti ripercorrendone strategie e soluzioni adottate). Cerca di identificare le risorse disponibili e crea un piano d’azione per sfruttarle al meglio.
· Sperimentazione e feedback: Sperimenta, prova, buttati! Esistono nuove attività o ruoli che potrebbero avvicinarti alla tua visione di carriera ideale? Questo potrebbe includere progetti aggiuntivi sul lavoro attuale, lavori freelance o stage. Talvolta è necessario ridare linfa, scuotere, trovare nuovi stimoli! Durante queste esperienze, cerca il feedback di colleghi, supervisori o di un coach per valutare se sei sulla strada giusta e per ottenere suggerimenti su come progredire ulteriormente. Ti sentirai meno solo. Ricorda che l’ambiente intorno a noi, le persone positive, motivanti, che condividono il nostro entusiasmo ed i nostri successi, generano a loro volta una energia positiva che ci sarà di grande sostegno quando il gioco sarà duro!
Ci tengo a specificare, che se stai vivendo un burnout grave o una condizione di salute mentale più seria, potrebbe essere opportuno cercare l’aiuto di un professionista della salute, come uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Ricorda: Farsi aiutare non è mai una sconfitta, significa essere stati capaci di capire che era necessario un supporto specifico, e questo è il primo passo – SEMPRE – per uscire dalle situazioni complesse, in cui non siamo in grado di fare da soli e che ci creano malessere.